Emergenza coronavirus in Italia, le restrizioni e le chiusure che potrebbero essere confermate anche dopo il 15 gennaio.
Quello di gennaio non dovrebbe essere il mese delle riaperture dopo la stretta per le vacanze di Natale: anche nelle seconda metà del primo mese del 2021 infatti dovrebbero essere confermate alcune delle restrizioni e delle chiusure disposte con il dpcm del 3 dicembre e con il decreto del 18 dicembre per limitare la diffusione del coronavirus.
Emergenza coronavirus, le chiusure e le restrizioni che potrebbero essere confermate a gennaio
Proviamo a fare ordine. L’ultimo provvedimento adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte scade il prossimo 15 gennaio. Parliamo del dpcm del 3 dicembre, che poi era stato integrato con il decreto legge del 18 dicembre, dedicato sostanzialmente ai giorni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, il periodo delle feste di Natale e Capodanno, per intenderci. molte delle misure adottate con il dpcm del 3 dicembre dovrebbero essere confermate anche con il nuovo decreto o provvedimento che sarà adottato dal governo a questo punto nei prossimi giorni.
Anche a gennaio dovrebbero rimanere chiuse le palestre e le piscine. Porte chiuse anche per i cinema, mentre per quanto riguarda i musei potrebbero esserci degli spiragli.
Per quanto riguarda i negozi, le regole dovrebbero essere quelle note: aperti in zona gialla e arancione, chiusi in zona rossa. Non si esclude che, in vista dei saldi, possa essere confermata la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Bar e ristoranti rappresentano la grande incognita. il governo di fatto li ha bloccati per tutto il periodo delle vacanze di Natale. Sembra difficile che si possa confermare questo regime restrittivo anche nella seconda metà del mese di gennaio.
Il coprifuoco
Anche dopo il 15 gennaio dovrebbe essere confermato il coprifuoco per evitare assembramenti serali e notturni. Al momento il coprifuoco scatta alle 22:00 e cessa alle 5:00 del mattino seguente. A queste condizioni i ristoranti potrebbero lavorare solo a pranzo. Non si esclude quindi che l’inizio del coprifuoco possa slittare alle 23:00 o alle 24:00 alla disperata ricerca di un compromesso tra esigenze sanitarie ed esigenze economiche.
Gli spostamenti
Per quanto riguarda gli spostamenti le regole dovrebbero essere quelle ormai note: circolazione libera in zona gialla, libera circolazione all’interno del proprio Comune in zona Arancione e divieto di uscire di casa se non per motivi di necessità in Zona Rossa.
La riapertura della scuola
Nonostante la resistenza di diversi Presidenti di Regione, il 7 gennaio dovrebbe essere il giorno del ritorno in classe degli studenti delle superiori, con la ripresa della Didattica in presenza al cinquanta per cento. La situazione sarà valutata Regione per Regione e paese per paese. E la sensazione è che si procederà in ordine sparso.
L’andamento dell’epidemia in Italia
Si tratta di voci di corridoio e di indiscrezioni che arrivano dalla coalizione di maggioranza, ma non è un mistero che l’ala rigorista del governo non è favorevole ad un allentamento delle misure adottate contro la diffusione del coronavirus. Come al solito, però, l’impianto del nuovo decreto verrà disegnato sulla base dei dati epidemiologici, quindi dell’anadamento dei contagi nel nostro Paese. E mai come questa volta sarà importantissimo valutare i dati che arriveranno dopo il 6 gennaio.
Gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico e il governo avranno effettivamente un riscontro concreto sugli effetti delle vacanze di Natale. Se il governo sarà riuscito a piegare la curva con la zona Rossa nazionale, allora qualcosa potrebbe cambiare. Invece se le misure adottate avessero limitato i danni contenendo la diffusione del virus si procederebbe in un contesto del tutto simile a quello attuale. Se la curva dovesse mostrare segnali di ripresa allora si potrebbe procedere con una nuova stretta.